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Guanti In Lattice
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Guanti In Lattice

Guanti in lattice non sterili ambidestri in lattice naturale. La presenza del lattice assicura sensibilità al tatto. idonei all'utilizzo per diagnostica, laboratori, cleaning, industrie chimiche, officina, trasformazioni alimentari, ospedaliero.

GU049

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I guanti in lattice, da sempre utilizzati e indossati per qualsiasi evenienza, proteggono le tue mani in caso di contatti accidentali con sostanze chimiche e agenti biologici.
Sono idonei all’utilizzo nelle procedure di diagnostica, nei laboratori analisi, all’interno di ospedali e strutture sanitarie, per la pulizia delle superfici, nelle industrie chimiche, nelle officine e nei processi di trasformazione alimentare.
Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

I guanti in lattice vengono prodotti dall’estrazione dell’omonima sostanza a partire dalle piante. Il lattice, infatti, è colloso e si trova all’interno di alcune cellule specializzate nella sua produzione, come quelle del comune gelsomino, la pianta rampicante dai fiori di piccole dimensioni e di colore bianco.

Per assecondare le richieste di tutte quelle persone dalla pelle sensibile che non amano particolarmente sentire la polvere all’interno dei guanti, abbiamo inserito nel nostro store anche i guanti in lattice senza polvere. L’essere senza polvere li rende ancora più confortevoli per chi odia la brutta sensazione del “talco” sulle mani, mentre per altri potrebbero essere più “scomodi” nella fase di indosso, dato che fanno attrito se la pelle è bagnata.

Pensi che i guanti in lattice siano poco resistenti e che si rompano facilmente? Ti sbagli!
Questo accade molto spesso perché non viene seguita la corretta procedura per indossarli e rimuoverli.
Prima di vedere queste istruzioni da protocollo, però, ci teniamo a precisare che esistono delle linee guida per la sostituzione dei guanti in lattice che, se non seguite accuratamente, possono portare alla loro rottura e, di conseguenza, a un calo di sicurezza nei confronti delle tue mani e della tua salute.
I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
La corretta procedura per indossarli è la seguente: non stirarli troppo e calzali tirandoli dalla base delle dita.
Per toglierli, invece, dovrai seguire queste regole per la tua sicurezza: parti sempre dai polsini e rimuovili tirandoli dall’interno per non venire a contatto con liquidi o polveri potenzialmente dannose.

Attenzione: questa sostanza è un potenziale allergene per alcune persone, assicurati di non avere questo tipo di sensibilità prima di acquistare questa confezione di guanti in lattice. 

 

 

 

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I guanti in lattice, da sempre utilizzati e indossati per qualsiasi evenienza, proteggono le tue mani in caso di contatti accidentali con sostanze chimiche e agenti biologici.
Sono idonei all’utilizzo nelle procedure di diagnostica, nei laboratori analisi, all’interno di ospedali e strutture sanitarie, per la pulizia delle superfici, nelle industrie chimiche, nelle officine e nei processi di trasformazione alimentare.
Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

I guanti in lattice vengono prodotti dall’estrazione dell’omonima sostanza a partire dalle piante. Il lattice, infatti, è colloso e si trova all’interno di alcune cellule specializzate nella sua produzione, come quelle del comune gelsomino, la pianta rampicante dai fiori di piccole dimensioni e di colore bianco.

Per assecondare le richieste di tutte quelle persone dalla pelle sensibile che non amano particolarmente sentire la polvere all’interno dei guanti, abbiamo inserito nel nostro store anche i guanti in lattice senza polvere. L’essere senza polvere li rende ancora più confortevoli per chi odia la brutta sensazione del “talco” sulle mani, mentre per altri potrebbero essere più “scomodi” nella fase di indosso, dato che fanno attrito se la pelle è bagnata.

Pensi che i guanti in lattice siano poco resistenti e che si rompano facilmente? Ti sbagli!
Questo accade molto spesso perché non viene seguita la corretta procedura per indossarli e rimuoverli.
Prima di vedere queste istruzioni da protocollo, però, ci teniamo a precisare che esistono delle linee guida per la sostituzione dei guanti in lattice che, se non seguite accuratamente, possono portare alla loro rottura e, di conseguenza, a un calo di sicurezza nei confronti delle tue mani e della tua salute.
I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
La corretta procedura per indossarli è la seguente: non stirarli troppo e calzali tirandoli dalla base delle dita.
Per toglierli, invece, dovrai seguire queste regole per la tua sicurezza: parti sempre dai polsini e rimuovili tirandoli dall’interno per non venire a contatto con liquidi o polveri potenzialmente dannose.

Attenzione: questa sostanza è un potenziale allergene per alcune persone, assicurati di non avere questo tipo di sensibilità prima di acquistare questa confezione di guanti in lattice. 


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I guanti in lattice, da sempre utilizzati e indossati per qualsiasi evenienza, proteggono le tue mani in caso di contatti accidentali con sostanze chimiche e agenti biologici.
Sono idonei all’utilizzo nelle procedure di diagnostica, nei laboratori analisi, all’interno di ospedali e strutture sanitarie, per la pulizia delle superfici, nelle industrie chimiche, nelle officine e nei processi di trasformazione alimentare.
Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

I guanti in lattice vengono prodotti dall’estrazione dell’omonima sostanza a partire dalle piante. Il lattice, infatti, è colloso e si trova all’interno di alcune cellule specializzate nella sua produzione, come quelle del comune gelsomino, la pianta rampicante dai fiori di piccole dimensioni e di colore bianco.

Per assecondare le richieste di tutte quelle persone dalla pelle sensibile che non amano particolarmente sentire la polvere all’interno dei guanti, abbiamo inserito nel nostro store anche i guanti in lattice senza polvere. L’essere senza polvere li rende ancora più confortevoli per chi odia la brutta sensazione del “talco” sulle mani, mentre per altri potrebbero essere più “scomodi” nella fase di indosso, dato che fanno attrito se la pelle è bagnata.

Pensi che i guanti in lattice siano poco resistenti e che si rompano facilmente? Ti sbagli!
Questo accade molto spesso perché non viene seguita la corretta procedura per indossarli e rimuoverli.
Prima di vedere queste istruzioni da protocollo, però, ci teniamo a precisare che esistono delle linee guida per la sostituzione dei guanti in lattice che, se non seguite accuratamente, possono portare alla loro rottura e, di conseguenza, a un calo di sicurezza nei confronti delle tue mani e della tua salute.
I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
La corretta procedura per indossarli è la seguente: non stirarli troppo e calzali tirandoli dalla base delle dita.
Per toglierli, invece, dovrai seguire queste regole per la tua sicurezza: parti sempre dai polsini e rimuovili tirandoli dall’interno per non venire a contatto con liquidi o polveri potenzialmente dannose.

Attenzione: questa sostanza è un potenziale allergene per alcune persone, assicurati di non avere questo tipo di sensibilità prima di acquistare questa confezione di guanti in lattice. 

 
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Sono idonei all’utilizzo nelle procedure di diagnostica, nei laboratori analisi, all’interno di ospedali e strutture sanitarie, per la pulizia delle superfici, nelle industrie chimiche, nelle officine e nei processi di trasformazione alimentare.
Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

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I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
La corretta procedura per indossarli è la seguente: non stirarli troppo e calzali tirandoli dalla base delle dita.
Per toglierli, invece, dovrai seguire queste regole per la tua sicurezza: parti sempre dai polsini e rimuovili tirandoli dall’interno per non venire a contatto con liquidi o polveri potenzialmente dannose.

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Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

I guanti in lattice vengono prodotti dall’estrazione dell’omonima sostanza a partire dalle piante. Il lattice, infatti, è colloso e si trova all’interno di alcune cellule specializzate nella sua produzione, come quelle del comune gelsomino, la pianta rampicante dai fiori di piccole dimensioni e di colore bianco.

Per assecondare le richieste di tutte quelle persone dalla pelle sensibile che non amano particolarmente sentire la polvere all’interno dei guanti, abbiamo inserito nel nostro store anche i guanti in lattice senza polvere. L’essere senza polvere li rende ancora più confortevoli per chi odia la brutta sensazione del “talco” sulle mani, mentre per altri potrebbero essere più “scomodi” nella fase di indosso, dato che fanno attrito se la pelle è bagnata.

Pensi che i guanti in lattice siano poco resistenti e che si rompano facilmente? Ti sbagli!
Questo accade molto spesso perché non viene seguita la corretta procedura per indossarli e rimuoverli.
Prima di vedere queste istruzioni da protocollo, però, ci teniamo a precisare che esistono delle linee guida per la sostituzione dei guanti in lattice che, se non seguite accuratamente, possono portare alla loro rottura e, di conseguenza, a un calo di sicurezza nei confronti delle tue mani e della tua salute.
I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
La corretta procedura per indossarli è la seguente: non stirarli troppo e calzali tirandoli dalla base delle dita.
Per toglierli, invece, dovrai seguire queste regole per la tua sicurezza: parti sempre dai polsini e rimuovili tirandoli dall’interno per non venire a contatto con liquidi o polveri potenzialmente dannose.

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Sono idonei all’utilizzo nelle procedure di diagnostica, nei laboratori analisi, all’interno di ospedali e strutture sanitarie, per la pulizia delle superfici, nelle industrie chimiche, nelle officine e nei processi di trasformazione alimentare.
Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

I guanti in lattice vengono prodotti dall’estrazione dell’omonima sostanza a partire dalle piante. Il lattice, infatti, è colloso e si trova all’interno di alcune cellule specializzate nella sua produzione, come quelle del comune gelsomino, la pianta rampicante dai fiori di piccole dimensioni e di colore bianco.

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I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
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Sono idonei all’utilizzo nelle procedure di diagnostica, nei laboratori analisi, all’interno di ospedali e strutture sanitarie, per la pulizia delle superfici, nelle industrie chimiche, nelle officine e nei processi di trasformazione alimentare.
Insomma, come puoi ben notare, sono davvero dei guanti multiuso!

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Per assecondare le richieste di tutte quelle persone dalla pelle sensibile che non amano particolarmente sentire la polvere all’interno dei guanti, abbiamo inserito nel nostro store anche i guanti in lattice senza polvere. L’essere senza polvere li rende ancora più confortevoli per chi odia la brutta sensazione del “talco” sulle mani, mentre per altri potrebbero essere più “scomodi” nella fase di indosso, dato che fanno attrito se la pelle è bagnata.

Pensi che i guanti in lattice siano poco resistenti e che si rompano facilmente? Ti sbagli!
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I guanti in lattice, infatti, andrebbero sostituiti in caso di contatto prolungato (più di 60 minuti), soprattutto con sudore o liquidi organici, ma anche tra un paziente e l’altro e quando presentano fori.
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